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lunedì 16 maggio 2011

La grande commedia della creazione

Neppure questa volta gli andò bene, quella creatura non gli somigliava per niente. Quella che invece ora aveva davanti aveva un folto strato di pelo, una piccola protuberanza rosa che usciva da un foro in quella che decise essere la parte anteriore. Appena creato e già puzzava.

All'inizio non c'era nulla, il vuoto più assoluto. Si sentiva solo, aveva bisogno di compagnia. Così aveva iniziato a creare dapprima oggetti inanimati, subito dopo esseri viventi cercando di costruirsi un amico che potesse essere simile a lui, ma niente. Alcuni esseri volavano, altri strisciavano, molti si muovevano sulle zampe.

“Basta, ultimo tentativo, questa volta ce la farò!”, si disse con fare risoluto. Prese un cumulo di terra, e gli infuse la vita, poi, preso dalla passione artistica della creazione, prese un pezzo del primo e ne creò un secondo, un po' diverso ma non molto. Guardò a lungo la sua creazione.
“Ci rinuncio!” - disse - “Questo è il peggiore che mi sia mai riuscito, non solo è molto diverso da me, ma è anche il più fragile che io abbia mai creato”.

Inaspettatamente però quell'ultima creazione, che era la più ingegnosa e curiosa di tutte, dopo breve tempo prese padronanza di un linguaggio molto evoluto ed iniziò a costruirsi utensili per la caccia e per la difesa. Man mano che si evolveva e si riproduceva, trovava sempre più soluzioni ai problemi che lo affliggevano ed iniziava a dare un nome a tutte le cose, così da potersi riferire ad esse in un futuro. Era talmente incuriosito da tutto che si chiedeva addirittura chi fosse il suo creatore e se potesse un giorno conoscerlo. Il creatore ovviamente, per non far notare questi suoi errori, stava celato nell'ombra osservando tutto.
Spaventato com'era di poter essere scoperto, iniziò a creare confusione in quegli esseri, per rallentare la curiosità che li avrebbe sicuramente portati a lui. Ormai erano tantissimi. Fece raccontare al popolo boshongo dell'Africa centrale che esistesse un dio Bumpa, che, in preda al mal di stomaco, aveva vomitato il sole, la luna e le stelle. Agli arabi aveva fatto raccontare che un tale Allah aveva creato tutto, e gli diede un lungo libro da recitare cantando almeno cinque volte ogni giorno. Poi gli disse pure qualcosa riguardo ad un Maometto e ad una montagna. Lo scherzo più terribile però lo escogitò per gli europei, dalla carnagione chiara. A loro diede un libro, una fede strana e un'organizzazione che la gestisse, sanguinaria dapprima, manipolatrice poi.
Un gruppo di persone però non credette a nulla di questo cercando di trovare una spiegazione a tutto che non comprendesse la necessità di un dio. Il creatore rideva di loro, erano i più lontani di tutti dalla verità e non avevano avuto nemmeno bisogno di quelle strane storielle, essendo comunque i più confusi.

Mentre guardava quei piccoli esseri in battaglia, si compiaceva del fatto che difficilmente avrebbero mai trovato risposte. Disse: “Questa creazione mi stanca terribilmente, sono sette giorni che lavoro, ora mi riposo un po'”.

3 commenti:

  1. Gustoso bignamino di Bibbia post-moderna...

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  2. Se dio esistesse sarebbe un freerider come descritto da te. Grande paja. Anche quanto ti cimenti con la fantascienza

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  3. Dio c'è
    il Paja lo fa

    Allelujah Paja!

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