L'incipit della settimana

ELABORATO TESTUALE DI TOT PAROLE: "L'antico vaso andava salvato"
STRINGA AUDIOVISUALE DIGITALE PROVENIENTE DA QUALCHE SERVER: "Youtube"
RETTANGOL CARTPLASTIC CONN'IMMAGIN STAMPAT QUAS BEN:"Perdita di tempo"
Ctrl+c, Ctrl+v, STAMP-E-PORT-LE-FOGL:"Glutammati sto sodio"

martedì 3 maggio 2011

Il corteo puzzava di starnuto di cavallo che puzzava di fieno vecchio

Il corteo puzzava di starnuto di cavallo che puzza di fieno vecchio,

e il mio cervello nitriva.

Sarei riuscito a svignarmela in quel vicoletto, in pochi minuti ci sarei riuscito.

Lo vedete? Dico, il vicoletto, lo vedete?

Cercate di essere in me per pochi minuti.

Per piacere, provateci.

Rapido sguardo alle facce del corteo,

movimenti bilanciati della testa,

sguardo multidirezionale.

sto respirando regolarmente, e la mia missione è chiara.

E la vostra di missione?

State respirando regolarmente?

Il corteo di chiacchere continua a puzzare di equestre,

d’ un equestre con gli occhi pieni di mosche.

[ ci avete mai pensato alla tristezza degli occhi di cavallo circondati da mosche? Quelle che si attaccano alle pupille, e vorreste soccorrere il cavallo…]

Cinque passi e svolto nel vicolino.

Ve l’ho promesso.

Distratti lo avete dimenticato.

Altri due respiri regolari, e il sangue scivola tra i tubi venosi e i capillari.

Ho gote rosse, affrante dal vino.

E cosi mi smentisco, e non mi rendo più credibile.

Che errore.

Il corteo puzza terribilmente,

e il vicolo è lontano, o…o un po’ vicino.

Beh..

Dipende se voi vedete il bicchiere mezzo pieno o il bicchiere mezzo vuoto.

I miei passi sono incastrati dalle gambe del corteo. Tutte direzionali.

Mi scontro con quelle gambe, sia se procedo avanti, sia se procedo all’indietro.

[I gamberi mi hanno sempre incuriosito. Loro procedono nel passato. Vivono pellicole accelerate verso il retro.

Non sono forse controtendenza?

Siete d’accordo?

Ci avete mai pensato?

Mi piace la loro scelta di rivisitare il passato, al posto del consumato futuro.

Nulla del presente.

Non è raro?]

Ho un leggero peso alla testa,

sono sicuro che mi sta arrivando il singhiozzo.

Maledizione, mi viene sempre nei momenti di instabilità emozionale.

E contare fino a dieci, o bere all’incontrario..

vi è mai servito?

L’odore dell’equino inizia a ribaltare lo stomaco.

Soffoco con il respiro regolare.

Il grido del corteo.

Uniforme, energico, puzzolente.

Sono nella mia mente…

e qui c’è silenzio e osservazione.

Il corteo si muove colorato e pesante. Pam pam pam…

Rimbalza sulla strada in modo aritmetico, pam pam pam.

C’è chi salta,

chi si soffia il naso,

chi crede di essersi perso.

C’è chi sembra convinto,

chi si sente nell’onda del corteo.

Quella percezione di appartenenza facile.

Il tutto, nell’insieme.

Mi affascina e così dimentico il vicolo di fuga.

Ve lo ricordavate il vicolo? Non era a pochi passi?

In questo corteo non ci sono menestrelli, penso.

E nemmeno nessun nano ridicolo a disposizione.

Nessun giocoliere di idee.

Bah..

Ne sentivo il bisogno,

dico.. di un giocoliere di idee.

Non avete forse voi il bisogno di idee?

A volte.. beh .. .spesso le noleggiamo.

Acchiappare le idee in circolazione, non è forse comune?

A tratti ci rimango male, ma succede per poco.

Avete capito che l’umore io lo cambio facilmente.

Eppure in pochi istanti potrei essere nel vicolo.

Fuggire, e amare la mia fuga.

Sostituire l’individuale al molteplice.

È allettante l’idea.

Lo avete pensato, è certo.

Ci sono bandiere, qualche soffio di potere …

e poi più in là scopro un volto.

Pochi istanti e il vicolo.

Dietreggio.

Quel viso è roseo: mi ricorda le prugne.

Il viola visivo e il verde interno del sapore.

Lo amo, all’istante.

Lo amo davvero,

davvero.

è un viso timido.

Credetemi…

Quel viso non sa nulla della mia osservazione,

e da questo momento so che no riceverò mai amore da lui.

E’ lungo, e meraviglioso.

Ciocche di sole.

Quante volte usate la parola amare?

Ditemi che siete selettivi,

ho bisogno di sapere che amare sia una parola inutilizzata..

per piacere, ci tengo.

Ci tengo che non sia una parola che puzzi di starnuto di cavallo.

7 commenti:

  1. la to viziata da trip equestri.
    lasciamo i cavalli all'utilizzo di osterie.
    I sensi: maledettamente accentuati: stomaco, occhi, mosche, singhiozzi.
    e puzza claustrofobica.

    RispondiElimina
  2. carnevalico!!!! ma manca un pezzo?


    dov'è!!!!!!!

    :'(

    RispondiElimina
  3. guarda te che ROBA.. affido al brigno la missione elementare di mettere il mio racconto nel blog... e dimentica un pezzo!!! ROBE da matti..
    provvederò a darti la fine che ti aspetta mio buon Pippo.
    [Questa volta agirò in proprio]

    RispondiElimina
  4. Ahi ahi ahi Brignous! Comunque in questo racconto l'idea tradizionale di tempo viene meno, estremamente dilatato per permettere al lettore un assaporamento energico di ogni istante.

    :) BRAVI TUTTI

    RispondiElimina
  5. quà è come quando ti troncano il finale cavolo...

    suspance... voglio leggere il finaleeee:'(

    RispondiElimina
  6. "Non avete forse voi il bisogno di idee?
    A volte.. beh .. .spesso le noleggiamo."

    Frase grandiosa!

    RispondiElimina
  7. yeppaaaa!

    finalmente il finale:D

    RispondiElimina