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martedì 5 luglio 2011

La traduzione perfetta


Se gli avessero chiesto “cosa vorresti fare nella vita?” Lui avrebbe risposto senza dubbio “il traduttore”. Sin da bambino aveva mostrato interesse verso le persone che parlavano una lingua diversa dalla sua. Durante tutta la sua crescita, ogni volta che incontrava per la strada qualcuno che parlava “strano” si fissava a guardarlo, e più la lingua era incomprensibile ma musicale, più se ne innamorava. Decise così di studiare tutte le lingue del mondo, per poterle capire e padroneggiare. Ci riuscì, divenne talmente bravo che ogni consolato voleva che lui lavorasse per loro, il miglior traduttore sulla faccia della terra. Passava rapidamente da una telefonata con il re di una popolazione sudafricana al rappresentante dei monaci tibetani, senza fare una piega. Proprio mentre pensava di potersi dire completo, si accorse che di una popolazione ancora non conosceva la lingua. Si dimise subito da tutti i suoi lavori, aveva bisogno di calma e concentrazione per questa sua ultima, ardua impresa. Si mise a seguire alcuni di loro, solo per ascoltare il suono delle conversazioni. Com'era melodico ed interessante! Nonostante questo non riusciva a capire una parola di quello che si stavano dicendo. “È impossibile!” si disse, fra sé e sé. “Io conosco tutte le parole, di tutte le lingue del mondo e questa, che è la più bella, non mi è dato di comprenderla?”. Più tentava di parlare quella lingua, della quale ancora non aveva capito le regole sintattiche, più quel popolo lo allontanava. Il pensiero che quella lingua fosse casuale, inventata, senza filo logico lo aveva sfiorato più volte, subito però si era ricreduto. A volte sembrava un pazzo, inseguiva delle persone gridando loro parole ragionate per mesi, che poi non sortivano alcun effetto. Poi un giorno, ormai preso dallo sconforto, disse la prima cosa che gli veniva in mente ad una ragazza passante, che gli sorrise. Ecco! Aveva trovato una parola! La conversazione andò avanti per un po', lui non capiva nulla di quello che lei gli stesse dicendo e non sapeva nemmeno se stesse comunicando effettivamente tutto quello che aveva in testa. Quella ragazza gli piaceva molto. E adesso? Come dirglielo? Continuò a parlare senza freno, ogni tanto lei sorrideva e sfuggiva il suo sguardo. Lui si fermò di colpo, smise di parlare.
Lo scatto fu fulmineo, come quello di un arciere che prima studia attentamente la sua mossa e poi la compie in una frazione di secondo. Si mosse velocemente e la baciò, con la foga di un bambino, ritraendo subito le labbra una volta compiuto il rapido gesto. Rimase a guardarla con lo sguardo che si ha quando si lancia un petardo, che, seppur lanciato volontariamente, nessuno vuole sentire scoppiare. Riaprì lentamente gli occhi, vide che lei non era sconvolta da quel suo agire, anzi, era rimasta ad occhi spalancati, pareva che pensasse. Iniziò ad avvicinarsi lentamente alle sue labbra, il profumo che emanava lo inebriava a tal punto che un brivido gli percorse per il lungo la schiena. Appoggiò le candide e morbide labbra a quelle di lui, passandogli una mano fra i capelli, fino ad appoggiarsi sulla nuca. Lui aveva ancora le braccia distese lungo il corpo, la passione di quel gesto l'aveva immobilizzato. Chiuse gli occhi e, mentre la chimica pensava al resto, si rese conto che non tutto quello che viene astratto dal nostro cervello ha una traduzione verbale. Quella silenziosa comunicazione permetteva a loro di capirsi perfettamente. Lui era nei pensieri di lei e lei di lui. Sorrise. Quella era la migliore traduzione di tutta la sua vita.

3 commenti:

  1. La famigerata mossa del limone duro!! Forse ancora più efficace di quella dell'uomo nudo...

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  2. l' uomo nudo delle 50 lire.....
    il prezzo giusto che dovrebbe avere l'amor....
    cioè il pezzo più piccolo del conio fuori corso:D
    prezzo non valore:D

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