L'incipit della settimana

ELABORATO TESTUALE DI TOT PAROLE: "L'antico vaso andava salvato"
STRINGA AUDIOVISUALE DIGITALE PROVENIENTE DA QUALCHE SERVER: "Youtube"
RETTANGOL CARTPLASTIC CONN'IMMAGIN STAMPAT QUAS BEN:"Perdita di tempo"
Ctrl+c, Ctrl+v, STAMP-E-PORT-LE-FOGL:"Glutammati sto sodio"

domenica 31 luglio 2011

giusto un po' in ritardo....

UNA GIORNATA DI ORDINARIA FOLLIA

5.44: “Caterina!!!!”
Sbam!!…occhi spalancati, battito accelerato, momento di ansia totale.
“Cosa c'è????”
“Niente…sbaglio o ti dovevi alzare?”
driiiiiiin
“Si..esatto, è per questo che mi è appena suonata la sveglia” Come sempre sei riuscito ad arrivare giusto un minuto prima, e grazie per il dolce risveglio.

Inizia la giornata, e sembra che il livello di follia sia nella solita norma.
Ti alzi e sistematicamente inciampi nelle cose che la sera prima avevi deciso di abbandonare accanto al letto. Arrivi in cucina e la comunicazione interpersonale è l'ultima cosa che vorresti, ma giustamente è l'ora delle domande e con una distanza di 5 centimetri dalla tazza ustionante di caffè presenti il piano settimanale delle tue attività future, sapendo che tra meno di 24 ore ti verrà chiesto nuovamente da capo.
Scendi in strada e ovviamente piove! Ti volti per correre a prendere l'ombrello e ti trovi davanti ad una scelta: raggiungere la fermata e prendere l'autobus che ti minaccia all'orizzonte o salire a prendere l'ombrello e arrivare in stazione asciutto ma in ritardo. Ovviamente è meglio la prima, e poi pensi: giornata bagnata giornata fortunata, no?
Corri.
Arrivata alla fermata a prendere l'autobus, come sempre speri che l'autista rimanga intenerito dal tuo sguardo languido e non decida di lasciarti alla fermata perché c'è troppa gente. L'immagine è grottesca, una scatola di di pomodori secchi sott'olio sembra essere più comoda e meno unta e grinzosa. Vorresti poter evitare tutte le sensazioni che purtroppo conosci perfettamente, ma non puoi, così ti inserisci magicamente tra una cartella spigolosa e tre o quattro maglioncini acrilici, odiosamente umidicci e capaci di trattenere nel tempo tanta acqua quanto sudore gelosamente collezionato nelle ultime due settimane.
Conato.
Alzi lo sguardo e vedi una scritta scorrere sopra le teste bagnate: AMT - Liberi di muoversi! Pensi: molto probabilmente il signor AMT ha l'autista personale.
All'ospedale scende un po' di gente, finalmente! Per un attimo ti sembra di respirare ma un secondo dopo sei catapultato avanti da una simpatica vecchietta che si lamenta di non trovare mai posto e per punirti della tua diligenza scolastica pensa bene di infilarti la punta dell'ombrello giusto giusto tra la scarpa e la caviglia. Piede ferito, sporco e bagnato per tutto il giorno.
Grazie.
Ancora una volta ti chiedi perché con tutta la mattina libera lei e le sue amiche si ostinino a prendere l'autobus delle sei e mezza… ma lo scoprirai la prima volta che per qualche malaugurato motivo dovrai andare a fare i prelievi al pronto soccorso.
Fermata della stazione, Buongiorno da Trenitalia! E si potrebbe nn aggiungere altro...
E' lunedì, hai giusto 5euro nel portafoglio perchè il fine settimana ti ha prosciugato le finanze Non fai neppure in tempo a deridere quelli in coda agli sportelli e alle macchinette che non possono andare dal tabaccaio che scopri che senza alcun ragionevole motivo il biglietto è salito a 5 euro e 10.
Hai due possibilità: ho chiedi 10 centesimi a quello dietro passando per la tossica della stazione o ti infili tra quelli in coda alle macchinette e paghi con la tessera. Scegli la seconda, ma non prima di essere bloccato per una richiesta di aiuto che rifiutandoti di dare ti regala l'offerta del giorno: 3x2 al banco maledizioni per te e tutti i tuoi antenati.
Sali sul treno, amata scelta climatica tra foresta tropicale (animali mai visti annessi) e furgone Bofrost. Dovendo andare a colloquio con il Prof. della tesi e volendo evitare l'effetto pezza scegli la seconda, e ti metti addosso metà valigia vergognandoti come una ladra nel mostrare il disordine del suo contenuto a quello davanti.
Tempo due fermate e sei incastrato nuovamente tra zaini, ombrelli, magliette umide e accenti insopportabili e male assortiti. Alzi nuovamente lo sguardo ed ecco la seconda scritta scorrevole più che opinabile: Treno ad alta frequentazione. Qui almeno puoi immaginare che il signor Trenitalia sia salito sul suo mezzo! Peccato che l'aggiunta di un vagone sarebbe stata più funzionale dell'ammissione di colpa…
Arrivi a Padova, piove ancora, e tu sei sempre senza ombrello.
Corri in facoltà e pronto a risolvere tutti i tuoi problemi ti ritrovi davanti ad un simpatico bigliettino di carta: “Il professore oggi non riceve, ogni colloquio è spostato alla prossima settimana”.
Il prurito alle mani inizia ad essere visibile anche dall'esterno.
Esci dall'università sperando almeno di non incontrare nessuno, ma sistematicamente becchi sulle scale l'unica persona a cui avevi promesso di portare qualcosa, e ti sembra d vedere il momento in cui avevi posizionato il suo libro nel mobile all'ingresso. “Così me lo ricordo di sicuro prima di uscire!” Avevi detto così giusto?? Bene, non si finisce mai di conoscersi…
Sconsolata provi a chiamare qualche amico per un caffè ma ovviamente essendo luglio non c'è più nessuno in questa fresca città, torni in stazione e decidi di vivere il brivido della novità e per il ritorno scegli il clima latino. Cerchi almeno di prendere sonno, ma essendoti dimenticata sulle gambe un libro di Psicologia vieni subito richiamata all'ordine da una dolce signora che per riempire il tempo pensa bene di presentarti i sogni dei suoi ultimi dieci anni chiedendoti se secondo te ha dei problemi o se è normale. Decidi di essere deontologicamente professionale e le spieghi che non è così facile, e che dopo soli 4 anni di Università non puoi farle un introspezione psicoanalitica dell'espressione onirica del suo inconscio. La dolcezza svanisce in un lampo, la signora si arrabbia e ti dice che allora l'università italiana non serve a nulla e che staremmo tutti molto meglio se i giovani andassero a lavorare come si faceva ai suoi tempi, e come modestamente a scelto di fare il suo bellissimo e intelligentissimo figlio Paolo.
Grazie signora.
Arrivi a casa e pranzi da sola.
Torna tuo fratello e almeno decidete di andare a prendere il computer nuovo. Evviva!
Entri nel negozio e l'entusiasmo cala, ti chiedi come ti sia venuta in mente un'idea simile dato che ieri sono iniziati i saldi e per la terza volta in un giorno solo ti ritrovi a dover spalleggiare con un numero improponibile di persone.
Arrivi nella zona computer, per mezzora guardi ogni angolo delle presentazioni e dopo vari tentativi lo scegli, è lui! Vai dal commesso.
Coda - 1.
Riesci a fermarne uno per miracolo, gli chiedi se di quel modello ci sono altri colori e lui con totale tranquillità ti risponde che quel computer che hai faticosamente scelto non è più in produzione, l'hanno finito e non ce ne saranno più. Te ne propone uno uguale uguale in tutto e per tutto, tranne nel prezzo: costa solo 150 euro in più! In compenso però ti regalano la custodia da 50 euro! Non ti serviva, ma accetti…
Vai dall'altro commesso, quello di prima ovviamente non poteva vendertelo ma solo dare informazioni.
Coda - 2.
Il secondo commesso ti fa tutte le carte e quando gli chiedi la custodia ti risponde che le hanno finite, ma che se gli lascio il numero posso passare la settimana prossima. Accetti. In aggiunta ti propone una garanzia da 3 anni da 240 euro. Non accetto. Allora te ne propone una da 150 (ovviamente prima se l'era dimenticata). Non accetti per principio.
Finalmente hai tra le mani la prova del tuo acquisto, peccato che ovviamente quello non è il posto per pagare, devi andare in fondo al negozio.
Coda - 3.
Arrivi a destinazione, paghi e allunghi le mani per ricevere i tuoi acquisti, ma niente è come sembra! Per ritirarli devi attraversare il negozio, superare il bar dove è in corso una gara pubblica del nuovo videogame dei Pokemon e se riesci a sentire quello che ti dice tra le urla e gli incitamenti delle mamme inferocite una simpatica commessa ti consegna tutto. Ma non prima di aver fatto l'ennesima...
Coda - 4.
Eccolo, lo vedi, qualche carta e hai il computer in mano quando ti accorgi di....aver dimenticato la fattura. “Potete farmela qui?” Chiedi ingenuamente speranzoso... Ennesimo e ovvio no.
Riattraversi il negozio, i bambini, le mamme e i commessi di prima e arrivi proprio accanto a dove avevi pagato più o meno mezzora fà.
Inutile dirlo...
Coda - 5.
E' il tuo turno: “Ha la partita iva?” “No, ho il codice fiscale”.
La commessa ti ride in faccia e ti dice che non fanno più detrazioni dalle tasse ai singoli da ben tre mesi! La legge è cambiata per il 2011...
Stremata accetti e te ne vai…ma dentro di te c'è una sola parola, urlata e ripetuta più e più volte contro tutto e tutti.
Finalmente giungi a casa e stanca ti sdrai sul divano:
Crack! occhiali d sole schiacciati.

Morale della favola: alcuni giorni sarebbe meglio non alzarsi dal letto, in caso di assoluta necessità mai affidarsi ai detti sulla felicità e portare sempre con sè un paio di euro per scongiurare le maledizioni.

1 commento:

  1. Neppure la tempesta smuove il saggio
    a meno che non abbia l'auto fuori.

    CATEEEEEEEEEEEEEEE E' BELLOOO!!!!

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