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lunedì 1 agosto 2011

Le Rimarchevoli paure di zia Carol che nella vita precedente fu un panda gigante

Spense le candeline e desiderò di ricevere in regalo un panda gigante.
Appena il soffio di Marco domò l’incendio che stava cremando 5 sottili candeline, dal centro della cremosa torta uscì con un movimento molto simile ad un “voilàt!” un grillo verde, molto, ma molto simile all’insetto verde omonimo e parlante introdotto sugli schermi di tutto il mondo dalla disney.
Il povero insetto fece giusto in tempo a dire “Detto Fat…” che il piccolo Marco con l’aiuto del suo inseparabile indice sinistro lo ricacciò dentro la torta.

“Appena in tempo” si disse nel pensiero.

Sapeva, a proposito, quanto Zia Carol fosse disgustata dagli insetti. Marco era infatti solito chiedere alla zia come potesse aver paura degli esseri più piccoli della terra.
Lei il più delle volte replicava con un: “non ho paura, è che mi fanno schifo”.

Ovvero, le facevano paura.

Una volta il piccolo, molto garbatamente aveva sottoposto questo ragionamento alla zia.
Le aveva spiegato tutta la sua teoria, compresa la parte dello schifo uguale paura.

La zia aveva replicato chiudendo gli occhi: “ Beh, Marco, a te, che fa paura?”

“I leoni!” Fottuta.

Fatto sta che per evitare una crisi da sala da pranzo, Marco aveva detto addio alla sua possibilità di desiderio annuale, non dando tempo al grillo delle opportunità di lavorare alla sua richiesta.

In quel momento si immaginò una cavalletta gigante che sfondando una parete entrava in sala ed emettendo un grido dinosaurico si mangiava in un boccone la zia.
Tutto questo con lo zio Frank, suo marito, che al solito, leggeva un qualche quotidiano fumando una pipa spenta. La quale rideva stuzzicata dal solletico provocatogli dai baffi dello zio.
Lui avrebbe detto: “AH RIMARCHEVOLE, DAVVERO!”

Lo diceva sempre. Per una notizia al telegiornale, per un cronaca scolastica di Marco, mentre puliva la sua pipa, assaggiando un dolce o un arrosto o sfogliando delle foto.

Lo avrebbe anche detto osservando una locusta che inghiottiva sua moglie.

Ma purtroppo o per fortuna quella era solo fantasia.

La realtà era che non avrebbe ottenuto il suo panda.

Pazienza, lo avrebbe chiesto per i sei anni. Sempre se lo vorrà ancora.
Si pazienza.
Marco guardò alla montagna di pacchetti che lo stavano aspettando… Ce ne erano di tutte le tinte e dimensioni. Compresi pacchetti piatti ( brutti regali, di solito) e regali avvolti in carta gialla (belle sorprese di solito).

Sembrava una situazione favorevole. Anche senza panda.
Ma si, poi suo padre non gli avrebbe mai fatto tenere un panda.
Con tutte le storie che aveva fatto dinanzi ad una timida richiesta di un piccolo cagnolino… “Anche se piccolo è comunque un cane che abbaia, puzza e deve uscire tre volte al giorno per fare la cacca che poi bisogna raccogliere… blablabla. E poi quegli animali blablablabla. CAPISCI Marco?”

“Vabbene, capisco papà. BLA”

Forse avrebbe dovuto desiderare un panda grande come un cane piccolo. Si sarebbe andato bene.
Forse. Di sicuro non un cane grande come un panda gigante. Quello si che avrebbe creato problemi. Molti di più di una cavalletta gigante che sfonda una parete e si mangia la zia.

Nella sala intanto esplose un fragoroso “Auguri!” che come un pesce nuotava tra applausi , “UUUUUUUUU”, “VAI MARCO!” e un indistinguibile “AH RIMARCHEVOLE, DAVVERO”.

Nessuno dei presenti però diede peso al suo indice sinistro infilato nella torta.

4 commenti:

  1. Mr. F. B., il suo racconto è...Rimarchevole, davvero! Apprezzo molto quando nella scrittura punti sulla tua tutta filippica ironia! Poi, senza ombra di dubbio, i tuoi racconti mi piacciono sempre di più quando ci infili qualcuno dei tuoi animaletti del bosco.

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  2. WTF io gli animali ce li metto sempre!!!! Grazie per le sue parole Signorina Padrini.

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  3. la scelta pure di mettere marco con gli zii e nn i genitori è particolare...

    :D ed infatti marco e' quasi un super eroe e il grillo parlante è disney:D

    me gusta mucho

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  4. "Pippo Dr. Dolittle!" disse Paja mangiando bacon e uova come colazione ma in realtà pensando a quanto una pizza di mario, un circolino e una colazione da vittorini lo stiano tentando...

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