L'incipit della settimana

ELABORATO TESTUALE DI TOT PAROLE: "L'antico vaso andava salvato"
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RETTANGOL CARTPLASTIC CONN'IMMAGIN STAMPAT QUAS BEN:"Perdita di tempo"
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mercoledì 1 settembre 2010

Senza Titolo

"Qualcosa è finito, purtroppo. Nonostante tutto, nonostante noi..." Con queste parole 15 anni fa sua moglie lo lasciò. Lui l’amava. La cercò per giorni, poi la trovò e la uccise. Ogni mattina tornava con la mente a quella frase. Oggi l’avrebbe raggiunta. Oggi sarebbe morto.
Leonardo fissò negli occhi la sua immagine riflessa nello specchio. La pelle olivastra, gli occhi infossati in un ricamo di rughe e un filo di barba. La odiava quella barba, ma forse odiava di più il fatto di doversela fare ogni santo giorno. I capelli, un tempo neri, erano ora di una tonalità cenere e sembravano meno vigorosi di un tempo più spenti, adagiati quasi per inerzia sulla sua testa. Leonardo odiava anche loro. Fissandosi ancora un attimo fece una smorfia quasi di disprezzo e con un sussurro stizzito si disse: "Buon compleanno". Per un attimo non ricordò esattamente quanti anni avesse. Poi gli venne in mente, provò però a pensare ad altro. Tutto ciò che verteva intorno alla tradizione del compleanno feste, torte, regali, lo disgustava. L'unica consolazione era vedere il tempo che passava. A dire la verità altro non faceva che aspettare. E più aspettava più gli sembrava di non aver fatto altro nella vita. Più aspettava e più si sentiva vuoto, scavato e svuotato, come si fa quando si costruisce un pozzo. Quello che gli veniva portato via era la sua vita "prima di questo" le sue emozioni. I ricordi rimanevano, ma sempre più insaturi e come vecchie fotografie serbavano si le immagini ma perdevano il colore.
Ricordava tutto. Ciò che non ricordava era cosa avesse provato il giorno del suo matrimonio o al funerale di suo padre . Erano svanite anche le sensazioni più semplici: ad esempio non ricordava cosa lo spingesse a passare giornate intere lavorando o cosa provasse quando leggeva un libro o una poesia.
Questo succedeva a quelli come lui. Lo vedeva tutti i giorni. Esistevano una scappatoia a ciò, ma solitamente era una strada percorsa da chi ancora provava a lottare per il colore dei suoi ricordi e vedeva nella resa totale l'unica vittoria. Leonardo aveva smesso di pensare a ciò da molto tempo; e l'assenza di "colore" nel suo cuore, il non sapere cosa si provi a sorridere o a piangere aveva cancellato senza lasciar traccia la voglia di combattere.
L'ultima sensazione che aveva percorso il suo corpo era stato il rimorso. Quello se lo ricordava, anche se da un po' di tempo anch'esso aveva perso tonalità. Sapeva benissimo cosa l'avesse provocato, comprendeva ogni singola azione che lo aveva condotto li. Aveva ben in mente ogni suo movimento, ogni sua azione ed errore. Tutto gli scorreva in mente veloce, come una serie di diapositive. Riusciva solo a disprezzarsi per quello che aveva fatto, ma non provava altro. Niente. Solo Odio.
Un odio che lo avrebbe accompagnato per il resto della sua vita.
BUON COMPLEANNO CONDANNATO A MORTE

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