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lunedì 14 marzo 2011

PICCOLO LEPRAIOLO ITALIANO

Un passo alla volta Serena entrò nel capannone. Seguita da Marco. Appena varcarono la soglia l’abbaiare dei cani s’intensificò fortemente. Il responsabile del canile gli faceva strada e gli diceva di non preoccuparsi, di camminare più decisi.

C’era di tutto: rumore, tanfo, confusione e cani. Di tutti i tipi. Vecchi decrepiti, monchi e ciechi. E un cucciolo bellissimo. Lo presero.

Sarebbe stato il loro regalo di matrimonio. Un graziosissimo bracchetto che proveniva da un allevamento di un cacciatore malvagio. L’unico cane sano di una cucciolata che non aveva retto le difficili condizioni del padrone originale.

All’inizio non fu facile per la giovane coppia conquistare la fiducia di Brioche (lo chiamarono così per il suo soffice pelo marroncino). Aveva paura di tutto e di tutti. Non riusciva a fidarsi di cotanta gentilezza e di tanto affetto, e ogni comunissimo pasto quotidiano era per lui insolito così, senza i pestaggi del cacciatore, la lotta per il cibo con i suoi fratelli e altri maltrattamenti assortiti.

Ci volle un anno e mezzo.

Ora Serena e Marco erano una coppia sposata, e Brioche faceva finalmente parte della famiglia.

Cane diligente ed educato mostrava una spiccata intelligenza in ogni situazione. A Serena sembrava umano, a volte reagiva ai loro comportamenti impliciti come se fosse una persona a cui era stata spiegata chiaramente la situazione. Non era mai pesante. Sapeva dosare perfettamente la voglia di coccole e il momento dei giochi. Quando qualcosa non andava era diventato lui colui che portava l’equilibrio nella coppia. I necessari piccoli litigi e le incomprensione venivano spesso arginate dalla presenza di questo magico animale. Marco invece lo adorava senza troppe domande. Gli ricordava il cane che possedette da giovane prendendosi da solo tutta la responsabilità, essendo i suoi genitori assolutamente contrari al tenere un animale del genere.

Appena Serena ebbe i primi dubbi su una probabile maternità anche Brioche se ne accorse. Se ne accorse ancora prima che Serena lo comunicasse a Marco, ancora prima del test di gravidanza. Diciamo pure alle prime nausee sospette.

Questa volta però Brioche era un po’ strano. Man mano che la gioia della coppia aumentava Brioche diventava sempre più serio. Non era tornato diffidente come al principio, semplicemente pareva aver capito nuovamente che qualcosa stava per accadere. Stava per accadere qualcosa di incredibile. Una nuova vita, un nuovo animale, per la precisione un essere umano maschio, stava per arrivare.

Paolo. Era arrivato Paolo. Sano come un pesce. Bello come lo sono i neonati, dunque non esteticamente belli ma meravigliosi.

Era inevitabile che le attenzioni della coppia vertessero principalmente al piccolo marmocchio, e Marco e Serena lo sapevano. Da quel momento la loro vita sarebbe stata in funzione di un’altra piccola creatura.

Non è detto però che anche un cane potesse capire questo.

Brioche cominciò ad essere capriccioso, fastidioso ed insolente. Disubbidiva e faceva di tutto per avere ogni piccola attenzione che, quando arrivava, era palesemente uno scarto dell’abbondante collezione di affetti del piccolo Paolino.

La coppia aveva capito la situazione. Ma che cosa poteva fare? Era già un enorme sacrificio seguire quella piccola anima di loro figlio. Non potevano dare eguale attenzione al loro cane. Si impegnavano tuttavia a fare il massimo anche per lui. Numerose passeggiate, carezze e lauti pranzetti.

Un giorno Serena stava per scendere al piano terra. Aveva tra le braccia Paolino, e Brioche la seguiva. Appena iniziò le scale Brioche le saltò addosso, facendola cadere per tutta la rampa. Rimase miracolosamente illesa, sia lei che il bambino.

Alla coppia non rimase che abbattere il cane.

3 commenti:

  1. Un oggetto di cui disfarsi, nessun perdono, bisogno di affetto, sostituire...

    ti compro questo racconto pagandoti con una carta di identità falsa targata 1982 :D

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  2. :D.
    Toba e Tobia risparmia anche sul monitor. Carattere 8 4ever&ever.
    Ps: manca la bandabassotti

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  3. Brioche, il cane antropomorfo che si comporta come un fratello un po' più grande verso il nuovo arrivato.

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