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lunedì 28 marzo 2011

Cento giorni da pecora

Forse non tutti sanno che, nella migliore delle ipotesi, passiamo almeno vent'anni della nostra vita a dormire. Una volta, ormai tanti anni fa, mio nonno mi disse “chi ha tempo non aspetti tempo” e da quel momento iniziai a pormi un quesito: sto sfruttando bene il tempo che scorre inesorabilmente verso la mia fine? Quella domanda mi assillava, mi toglieva il sonno. Una mattina, quasi d'impulso, presi un blocco per gli appunti, una piccola matita ormai consumata ed iniziai a fare alcuni calcoli. Guardai il letto nel quale avevo dormito per tutta la notte, che avrei dovuto rifare e dissi: “da oggi non lo sistemerò mai più, posso guadagnare così quasi sedici giorni di vita”. Cominciai da quel momento ad economizzare il tempo evitando di fare quelle cose che ritenevo inutili.

Apparecchiare e sparecchiare: più di trecento giorni di vita.
Leggere il quotidiano: un anno e tre mesi di vita.
Sistemare la casa: circa nove mesi di vita.

Iniziai a ridurre al minimo le attività monotone giornaliere, portando avanti la mia personale battaglia contro il tempo. Avevo iniziato a fare solo le attività obbligatorie della vita ovvero mangiare, lavorare e dormire. Ah, e ovviamente i miei calcoli. Ogni minuto non impegnato in quelle attività era destinato a calcolare come risparmiare altro tempo. Ma un giorno ebbi l'idea. La malsana idea. Presi la sveglia e la puntai anticipando di un'ora il mio consueto risveglio mattutino. Così feci nei giorni successivi arrivando così a dormire solo due ore per notte. Tentai di dilazionare il tempo fra un pasto e l'altro per saltarne alcuni e rassegnai le dimissioni dal lavoro. Il blocco dei calcoli ormai era pieno zeppo di appunti e considerazioni sul tempo risparmiato. Ora il mio progetto poteva dirsi completo. Arrivato a casa, mi sedetti sul divano. In quel periodo avevo comprato molti orologi, per non perdere neanche un secondo, per vederlo passare avendolo battuto. Mi sedetti sul divano e iniziai a fissare l'orologio di fronte a me, grande, con le lancette d'ottone. Guardando le lancette muoversi cominciai a riflettere, non l'avevo più fatto durante gli ultimi mesi. Tanto tempo e nulla da fare. Senza lavoro, sempre stanco e assonnato. Al posto di un giorno da leone avevo scelto centoquarantaquattro mila minuti da pecora.

6 commenti:

  1. in effetti alla fine... chissenefrega
    di vita ce ne una, vada come vada è
    sempre un'avventura!

    grande Paja ogni volta io ti invidio lo stile!

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  2. paja paja, mi sei piaciuto.. tic tac.. tic tac.. j'aime cette historie.. tic tac, tic tac.. il tempo mi ha sempre messo in crisi, sempre. tic tac, tic tac ma.. yes,we can! [ paja for president!]

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  3. Bravo paja. Non sbagli un colpo. Sempre piacevolmente pop i tuoi racconti. Pop in un senso assolutamente positivo.

    Non posso far altro che accodarmi. poppaja for president.

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  4. sto già preparando la campagna elettorale anche qui in portugal... paja mi piace un sacco come scrivi!

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  5. Votatemi e ci saranno più racconti per tutti!!!

    Grazie dei complimenti, mi commuovete :'D

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  6. p.s. vogliamo l'oroscopo su lotta comunista!!!

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