L'incipit della settimana

ELABORATO TESTUALE DI TOT PAROLE: "L'antico vaso andava salvato"
STRINGA AUDIOVISUALE DIGITALE PROVENIENTE DA QUALCHE SERVER: "Youtube"
RETTANGOL CARTPLASTIC CONN'IMMAGIN STAMPAT QUAS BEN:"Perdita di tempo"
Ctrl+c, Ctrl+v, STAMP-E-PORT-LE-FOGL:"Glutammati sto sodio"

lunedì 15 agosto 2011

Dio se esistesse suonerebbe la cornamusa nella Lonely Hearts Club Band del sargente Pepper

“C'è per caso qualche legge che mi proibisca di guardare una donna?”

Protestò Berto.

Il notaio lo guardò con sufficienza, misto disgusto con un pizzico di superiorità accademica.

“Certo, che vi è, nelle leggi del Signore”

Berto che si trovava alle porte del paradiso, portò ossimoricamente le braccia al cielo!

“Ma mi permetta, signor… mi permetta, io sono ateo. Cioè queste cose andrebbero dette prima…”

Il notaio divino sembrava irremovibile.

“Niente da fare. Lei non è pronto per il paradiso. Un nostro uomo la scorterà all’ascensore per l’inferno!”

Berto non poteva crederci, lui un onesto professore di arte alle scuole Medie di Pescantina sbattuto all’inferno.

Entrò in ascensore con l’energumeno celeste che lo scortava.
L’ascensore partì inesorabilmente verso il basso.

Berto provò a lamentarsi con il suo carceriere: “ Ma dico io le pare? Io sono un onesto cittadino, paga le tasse, uso la bicicletta, sono felicemente divorziato… Ma dico lei mi vede all’inferno? Sono pieno di allergie, al mare mi ustiono, sono anche gobbetto…se questa cosa di dio, inferno, paradiso, si sapesse, probabilmente i governi si sarebbero adeguati…mi avrebbero pure dato un qualche esonero, del tipo non idoneo agli inferi! E poi scusi… mi si contesta di aver guardato una donna! Ma dico, lei non ha mai guardato una donna??”

Il gigante celeste rimase impassibile, mentre Berto lo guardava con sfida: “Rimane tra me e lei...si confidi forza..”
Silenzio.
“Si ho capito, nemmeno avrà il cazzo lei, la fa facile…”
Con un gioviale tin tin di campanello l’ascensore si fermò, le porte si aprirono e come un sipario mostrarono a Berto l’atrio dell’inferno: centinaia di migliaia di persone in fila su numerosi varchi attendevano il loro turno..per cosa bene non si sa.

Berto ancora stupito trovò naturale mettersi in fila con gli atri.
Un simpatico e diabolico nanetto gli si avvicinò e con tono solenne e cantilenate gli chiese: “peccato contestato?”

“Senta mi scusi, lei che mi pare più smaliziato di quelli lassù…mi deve ascoltare, Io sono un onesto cittadino, paga le tasse, uso la bicicletta, sono felicemente divorziato… Per aver guardato una donna... se pensa che…”

“Guardato una donna! Foglio nero!”

Gli venne rilasciato un pezzo di carta di qualità con su inciso “guardato una donna”. Di un ineluttabile colore NERO.

Si guardò in torno. Davanti a lui c’era un altro peccatore che si aggirava con fare curioso per la Hall infernale.

“Eh scusi lei, peccatore, scusi, mi dica, sa qualcosa di come funziona qui? Sa sono nuovo…vabbeh tra l’altro credo anche di essere qui per errore…”

Il baffuto signore con fare cordiale parlò in siffatta maniera “ah salve! Oh, un foglio nero! Il massimo del peccato! Vediamo forse ho qualcosa per lei…frugò nella sua borsa ventiquattrore ed estrasse un peccato rosa. Oh ma è il suo giorno fortunato! Se vuole far cambio…”

Berto sempre più stupito in cuor suo, ma ormai assuefatto dalle stranezze rispose con tono da giornalaio annoiato:” beh si grazie…mi dica cosa le devo, ho forse qualche euro qui nel portafoglio…”

“si figuri, qui i soldi non hanno alcun valore…”

I due si salutarono e il baffuto scambista si rimise a girare per l’enorme atrio.

Berto girò il suo nuovo attestato di peccato e lesse “usato violenza fisica su una suora”.

“Non c’è più religione!” Si disse… “se questo è un peccato rosa…” sancì parlando come se fosse il più grande esperto di peccati.

Fatto sta che passavano le ore e si stava annoiando… Come diversivo si avvicinò ad un orchetto delle pulizie in cerca di un’informazione: “buon’orco mi indicherebbe gentilmente dove posso trovare i servizi?”

L’orco dapprima guardo negli occhi Berto poi gli si avvicino e sussurrò: “non vi è nessun bagno qui…ma so come farti uscire di qui…”

“Sarebbe meraviglioso mio caro, ma vede, la realtà è che non ho che pochi euro per pagarvi!”

L’orco rispose con fare grugnoso: “non so che farmene dei tuoi soldi, voglio il tuo attestato!”

A Berto sembrò uno scambio più che ragionevole.

Il maialetto orchetto prese l’attestato con uno sguardo misto libido-erotismo di chi in realtà sa bene dove trovare il bagno, o almeno un angolino tranquillo.

Il mostro andandosene indicò a Berto un corridoio che iniziava sul lato più corto della sala.

Berto non ci pensò due volte e ci si infilò dentro.

Berto non si rese conto di come e quando il tunnel era finito e dove era cominciata la civiltà.
Era tornato. Era vivo.

Non ci poteva credere.

Era mattina… presto. Berto felice, di essere tornato ma soprattutto di aver fregato dio e le sue leggi premedievali, si mise in cammino al lato della strada.
Dopo un’ora di cammino si ritrovò in una piazzola a lato strada…dove decise di fermarsi un attimo per riprendere fiato…in quella piazzola, bel più riposata di lui vi era una signorina dai lineamenti esotici atta a fare meretricio del proprio corpo.
Berto la salutò con un cenno della mano: “’Giorno, lei non lo sa, e forse le sembrerà una presa in giro…ma la vita è proprio bella!”

“ A me bello non sembra niente in giro, però se vuoi 20 euro facciamo bum bum”

Berto si frugò nelle tasche…”vanno bene 18?”

La bella signorina fece un sorriso a 8 denti.

Vi era intesa nell’aria.

Sulla strada tra Settimo e Pescantina intanto si aggirava un bolide germanico color senape guidato da un balordo locale che ancora ubriaco dalla sera prima sfrecciava per le strade cantando sconnesse rime su un beat sbilenco da lui stesso creato.
Entrambe le cose, le rime e il beat, gridavano in maniera lampante il fatto che tal buono a nulla non aveva nemmeno terminato le scuole medie.

“sono la vespa e le mie rime pungenti ti bucan la testa, odio le scuole medie di pescantina e voglio farmi troiettinaaaaaa!”

Fu in quel momento che il qui sopra buontempone centrò in pieno il professor Berto che redivivo stava per abbandonare la carreggiata per una siepe d’amore.
Berto fece un bel ruzzolone e cadde a terra, come corpo morto cade. Rimorendo.
Dalla siepe usci la venditrice di sentimenti urlando schifata…”ha tu uciso mio cliente!”

“Ma che vai dicendo! Aveva questo tale già usufruito della tua fica?”

“no”

“allora non ti incazzare mica! Prestazione già pagata, la prendo io volentieri. Si accomodi nel mio carro!”

LA signorina pescivendola dei cuori infranti non trovando alcuna incongruenza nel ragionamento del rapper dell’Adige sali in auto.

L’MC partì sgommando e cantando “Me ne frego dell’amoooor!”
Mentre Berto rivolava in cielo per la solita trafila.

Prima di chiudere però, volevo puntualizzare che ogni riferimento a freeriders di Pescantina è puramente casuale e che l’amore anche se ha rotto i coglioni alla fine trionfa sempre. O quasi. Ricordate che a parte tale sentimento, non c’è nulla che non si trovi nel vostro cassetto o che non si possa comprare ad un qualsiasi mercatino dell’usato.

Ps. Non sono scemo. Vedo solo tanto oltre.

E ricordatevi che odio esser preso in giro e che nessuno me la fa, altrimenti non sarei Dio da così tanto tempo.

2 commenti:

  1. youuuh mannn sono very lusingato
    that i be in this nominato!

    hahaha ho pianto dal ridere ieri!

    RispondiElimina
  2. è decretato: il tuo racconto finora più esilerante, divertente e brillante cinque stelle plus, insomma!

    RispondiElimina