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lunedì 15 agosto 2011

Punti di vista: velocità relative

“C'è per caso qualche legge che mi proibisca di guardare una donna?” disse Giorgio verso il suo amico che silenzioso rivolgeva lo sguardo verso l'alto, guardando la luna che filtrava fra le fronde degli alberi. Giorgio era visibilmente provato, aveva i capelli spettinati, camminava a fatica. Avrebbe ripetuto fino alla morte che era per la stanchezza, ma entrambi sapevano di aver bevuto un bicchiere di troppo quella sera. Camminavano così dipendenti uno dall'altro, mentre le ginocchia dei due si urtavano e sorreggevano a vicenda in una danza scoordinata, che ogni passo sembrava lunghissimo e cortissimo contemporaneamente. Marco, che era forse l'amico più coscienzioso che conoscesse, gli aveva risposto: “Certo che non esiste alcuna legge che te lo proibisca. Quando però guardi una ragazza come se avessi voglia di avventarti su di lei come fa il leone con la gazzella è normale che si spaventi. E se poi questa ragazza è la fidanzata di un giocatore di rugby due volte più grosso di te, è ovvio che ti becchi un pugno in faccia!”. Giorgio disse “Tze!”, sputò per terra e con la mano si accarezzò l'occhio sinistro, caldo, gonfio e livido. Quella sera pioveva leggermente, troppo poco per aprire un ombrello ma abbastanza per infastidire e bagnare i vestiti. I due camminavano ormai sincronizzati, ondulanti, si muovevano da una parte all'altra del marciapiede come se dovessero toccare tutte le mattonelle di cui era composto. Parlavano, ridevano, ripensavano alla serata. Ogni tanto Giorgio si fermava e passava un po' di pioggia fresca sull'occhio, ricevendo un piccolo sollievo. Erano lentissimi, non vedevano nemmeno la loro casa in lontananza. Avrebbero potuto metterci delle ore ad arrivarci. Ad un tratto un rumore sordo, qualcosa di piccolo che si era rotto, riecheggiò per quella vie notturne vuote. I due si fermarono di colpo e si guardarono fissi negli occhi per alcuni secondi prima di iniziare a scrutare la penombra notturna tutt'intorno. Erano davanti alla casa di Vanessa, partita pochi giorni prima per le vacanze. Che ci fossero i ladri in casa sua? Giorgio iniziò a muoversi alzando il piede dalla terra per compiere un passo, provocando un'ulteriore scricchiolio. Guardò sotto la scarpa e vide una piccola lumaca con il guscio schiacciato, ancora muoversi lentamente, per poi fermarsi, morta. Giorgio e Marco si girarono a guardarsi e scoppiarono in una fragorosa risata. “Che cosa pensavamo che fosse!” si dissero, allontanandosi alla stessa velocità a cui erano arrivati, ancora ridendo.

Billy era il più grande dei fratelli di una famiglia di gasteropodi, di lumache insomma, abitanti nel giardino della signorina Vanessa, una persona così carina che ogni giorno lasciava loro una bella foglia di lattuga fresca per sfamarli. Purtroppo era un po' che la giovane donna non si era vista, che si era dimenticata delle piccole creaturine che abitavano il suo piccolo giardino. Tutte le lumache si videro così costrette a prendere decisioni drastiche. Avrebbero dovuto lasciare quel giardino alla ricerca di fortuna altrove. “Ci vado io!” disse Billy “Partirò per questa missione lasciando voi qui, nella speranza che la nostra fonte di cibo torni”. Per Billy il mondo, fuori da quell'enorme giardino, pareva riempirsi di possibilità e di nuovi sapori da provare. Prese gli ultimi avanzi di una foglia e partì, doveva fare in fretta, la sua famiglia sarebbe morta di fame. Uscì dal giardino, si guardò intorno e notò subito che il terreno era cambiato. I grandi spazi verdi di casa sua erano ormai un ricordo lontano. Camminò molto, più veloce che poteva, quasi vedeva il paesaggio sfrecciare accanto a lui. Ad un certo punto qualcosa cadde da un enorme albero, tutto ricoperto di quelle che parevano gustosissime foglie. Doveva assaggiarle, se fossero state commestibili avrebbe portato tutta la sua famiglia a goderne. Iniziò a correre ancora più veloce, quando ad un certo punto una pressione incredibile venne esercitata sul suo guscio, da questo oggetto che rapidissimo si era avvicinato a lui. Il punto di rottura arrivò molto velocemente. Sotto il peso di questo oggetto e del suo stesso guscio, Billy si divincolava il più velocemente possibile, senza risultato. Quell'oggetto si alzò dalla sua schiena lasciandolo nudo ed agonizzante. Si guardò intorno e vide ormai vicinissima quella foglia, fonte per la sua salvezza, diventata invece la causa della sua morte.

1 commento:

  1. requiem rap x la lumaca

    io sono uno stimatore del genere paja:D

    grande pajaaaaaaaaa

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