L'incipit della settimana

ELABORATO TESTUALE DI TOT PAROLE: "L'antico vaso andava salvato"
STRINGA AUDIOVISUALE DIGITALE PROVENIENTE DA QUALCHE SERVER: "Youtube"
RETTANGOL CARTPLASTIC CONN'IMMAGIN STAMPAT QUAS BEN:"Perdita di tempo"
Ctrl+c, Ctrl+v, STAMP-E-PORT-LE-FOGL:"Glutammati sto sodio"

lunedì 11 aprile 2011

Pearà

“Par na bona pearà ghe vol pan vecio, la miola de bò, brodo bon e che la pipa almanco do ore”

Pablo 8 anni, scrisse sul suo quaderno la ricetta che la nonna Ada gli stava dettando al telefono.
Pablo era un ragazzo metà messicano e metà italiano.

Quella preziosissima ricetta gli sarebbe servita per una giornata molto speciale che si sarebbe svolta l’indomani a scuola.

Salutata la nonna, corse a chiamare la mamma con il suo quaderno verde stretto al petto. Aveva la sua ricetta tutta italiana per la festa delle culture. Domani l’avrebbe letta davanti alla sua classe. Avrebbe stupito tutti parlando italiano!

“Ma questa pearà sarà poi buona??”
Chissà. Per ora aveva un nome così buffo. E questo gli bastava. “Pearà! Ahahah!”

“Par na bona pearà ghe vol pan vecio, la miola de bò, brodo bon e che la pipa almanco do ore”

Pablo, 29 anni, lesse dal suo quaderno la ricetta che la nonna Ada gli aveva dettato al telefono 21 anni prima. Pablo era un dottorando in Architettura all’università di Madrid. Metà italiano e metà messicano.

Quella ricetta, l’aveva già letta molto tempo prima davanti ai suoi compagni delle elementari.
La stava leggendo ora. Al funerale di sua nonna. La nonna che tanto aveva amato, la sua cara nonna italiana…
La lesse direttamente da dove l’aveva scritta due decenni prima con una calligrafia incerta da bambino..Sul suo quadernino che una volta era di un verde acceso. Ora, invece, è di un giallino decisamente spento… e con qualche orecchio sulle pagine.

“Quella Pearà…quel sapore salato, quell’aspetto orribile, accompagnato da quelle fettine di manzo dalla consistenza del cartone e dal sapore nullo…”
E quel nome…così cantilenante…così intonato con il modo di parlare di sua nonna.. “pearà! Solo sentire quel nome gli riportava alla mente la sua nonnina..”

“Par na bona pearà ghe vol pan vecio, la miola de bò, brodo bon e che la pipa almanco do ore”

Pablo, 56 anni, lesse dal suo vecchio diario d’infanzia la ricetta della pearà di sua nonna..direttamente dal quadernino, ormai deteriorato, ingiallito e senza più copertina, su cui l’aveva scritta da fanciullo.
Pablo era un professore di urbanistica al politecnico di Milano.
Metà messicano e metà italiano.

L’attimo propizio si era presentato durante una cena con un suo collega di Verona, il quale gli aveva portato per l’occasione un teglia di carne lessata e pearà.
Pablo aveva quindi ritenuto opportuno leggere al suo compagno di lavoro quel vecchio scritto che già aveva letto più di quarant’anni prima ai suoi compagni delle elementari e nel 1992 al funerale della sua compianta nonna.

“Quella pearà…dal sapore semplice, che l’esperienza della tradizione ha saputo esaltare con l’aggiunta di abbondante pepe e quella carne, ottenuta dai tagli di manzo meno nobili, preziosamente povera. Un piatto decisamente di basso profilo. Povero e poco invitante. Un piatto sconosciuto fuori dalle mura di Verona… Un piatto che sparisce nel mare dei sapori nazionali di pregevole qualità.
Ma quel sapore. Il sapore del ricordo di nonna Ada. C’era lei in quel colore poco invitante. C’era lui in quella carne dalla consistenza del cartone. Le sue origini. Quello che è ora, quello che è stato. La storia, sua, della nonna e di un intero modo di vivere.

E’ quel nome: Pearà. Buffo e cantilenante. Come la nonna.

Domani mattina.
Domani mattina sarebbe partito per Verona. Domani mattina sarebbe andato a trovare la nonna con un fiore, un fiore da porre sulla sua tomba.

2 commenti:

  1. pearà international

    ste fette di tempo sono molto gustose pippo!
    e pure loro cianno la consistenza del cartone
    (quelle stampate)

    viva la pearà! che tanto orgoglio ci da':)

    RispondiElimina
  2. Pearà dal retrogusto amaro per pippo b-side. Durante la rilettura un brivido mi ha percorso la schiena: esternazione fisica di sentita stima verso il tuo stile.

    RispondiElimina