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lunedì 11 aprile 2011

Il cuoco

“Par na bona pearà ghe vol pan vecio, la miola de bò, brodo bon e che la pipa almanco do ore.” Certo. Anch'io sono un cuoco, ma non cucino pietanze. Io cucino sogni. Non i sogni intesi come le speranze, ma proprio i sogni veri, quelli che fate di notte mentre dormite. Come le ricette, alcuni sogni sono molto semplici da realizzare altri invece molto complessi. Quando un cuoco sbaglia gli ingredienti una pietanza è immangiabile, quando invece li sbaglio io avete un incubo. Non avete ancora capito di che cosa sto parlando? Beh, allora vi faccio un esempio. Immaginate di essere a letto. Potete chiudere gli occhi se vi aiuta.

Un uomo passeggia per un lungo viale alberato, la sottile brezza di primavera e un flebile raggio di sole gli accarezzano il viso. Molte persone senza volto sono intente a fare jogging. Lo scroscio di un piccolo torrente gli regala pace. L'uomo si volta e vede una donna, che pare gli stesse parlando da lungo tempo. Lui non sente distintamente le sue parole ma comprende comunque ciò che lei gli sta dicendo. Ad un tratto sente l'irrefrenabile desiderio di toccarle i capelli, corti e lisci, ma non riesce a sentirne la consistenza. L'uomo sbatte le palpebre ed è a casa, seduto ad un tavolo davanti ad un caffè, solo. Cerca su di uno scaffale un libro da leggere. Ne prende uno di cui lo impressiona il titolo “Esperienze sfocate. Spiegazione razionale della mancanza di dettagli nella vita quotidiana”. La voglia di leggere quel libro monta sempre di più in lui. Si siede ad una poltrona ed apre il libro. A quel punto suonano alla porta. Il suo vicino di casa lo intrattiene in quella che pare una lunga discussione che lui non ascolta. Sta pensando al libro ora. Liquidato il vicino di casa, si risiede alla poltrona e riapre il libro. Lo sfoglia velocemente notando che quel libro è vuoto, ovvero vi sono circa trecento pagine completamente bianche. Ma lui sa che lì sopra troverà delle informazioni. Ad un certo punto trova una pagina bianca con una piccola scritta al centro di essa. Avvicina gli occhi al libro e...

Vi chiederete come questo sogno vada a finire, ma i sogni non danno spiegazioni. Vi svegliate la mattina con l'impressione di aver vissuto un'esperienza che non riuscite a ricordare perfettamente. I sogni infatti sono come una buona pietanza: il loro sapore vi rimane solo un attimo sotto il palato per poi scivolare via.

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