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lunedì 13 giugno 2011

L'umano si crepa; l'umano si cuce

Si alza il sipario,
si abbassano i lumi,
si assopisce il respiro,
di quel che ne rimane.

Gli aliti di questa notte d'inchiostro
puliscono polveri di cervello,
oggi stanco
domani, incerto.

Si lascia il disturbo allo stomaco,
parlare.
Di ciò che narra,
la ragione poco sa.

L'umano si crepa,
l'umano si cuce.


Pigra nel cuore;
ed è salutare quiete,
nessun lancio d'impeto,
ma nessuna perdizione.

Così si va,
tra brandelli d'arte e
binari retti.
Mani sporche e sentire vergine.

3 commenti:

  1. quante cose si dicono, si lasciano intendere con una bella poesia!

    tutte quelle che non capiamo le vogliamo sape'!

    vai con la spiegazione della poetessa!!!!!

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  2. Bello liberarsi con la poesia! Spero che tu abbia dato il "la" a molti altri ispirati poeti senzienti del circolino.

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  3. molto bella questa poesia.. concordo con il paja, que questa sia solo la prima delle tante!

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