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martedì 8 febbraio 2011

Sedici scarpe non bastano

Stavo pensando alle mie scarpe, sedici, per la precisione. Ognuna di esse, non necessariamente appaiata, rappresenta parte della mia vita. Non so precisamente quando nacque questa sciocca tradizione, ma le più vecchie che possiedo le conservarono i miei genitori, erano le scarpe dei miei primi passi. Da quel momento ogni fase importante della mia vita fu contraddistinta dall'acquisto di un paio di scarpe. Alcune ora sono vecchie e maleodoranti, come quelle che usavo per il calcetto con gli amici, altre ancora lustre e profumate di pulito, come quelle che indossai il giorno della mia laurea. Ma le scarpe a cui sono tutt'ora più affezionato sono quelle che indossavo al nostro primo appuntamento. Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri, io avevo passato tutto il pomeriggio a prepararmi, stirando e ristirando i vestiti. Avevo la testa da un altra parte quella sera, perché sebbene piovesse avevo dimenticato l'ombrello. Ti vidi arrivare da lontano, con i tuoi fluenti capelli mossi leggermente bagnati, anche tu l'avevi dimenticato. Improvvisai una riparo con l'ormai fradicio giornale che portavo sotto il braccio e tu mi spiegasti che eri sovrappensiero in attesa di vedermi. Fu una serata bellissima, come si vedono soltanto nei film, eravamo talmente felici che non ci accorgemmo dei vestiti bagnati e delle mie scarpe, talmente maltrattate dalle avverse condizioni del tempo che iniziavano a scolorire. Quell'insulsa collezione di scarpe mi aiuta a ricordare tutte le fasi del nostro rapporto, dal nostro matrimonio fino alla nascita del nostro bambino.

La scarpa però che mi provoca più sofferenza in assoluto è quella che indosso quest'oggi mentre ti do l'estremo saluto.

Questa è la scarpa che indossavo quando scoprimmo della tua malattia, e quando i dottori ci dissero che la medicina non è ancora pronta a questo tipo di malattie. Sarei falso se ti dicessi che future scarpe non mi potranno ricordare momenti belli, ma ciò che ti posso assicurare è che la tua scarpa di quella serata piovosa rimarrà per sempre fra le mie.

2 commenti:

  1. un Paja da brivido. è già il secondo, di brivido dico.

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  2. woooww papaja... sono proprio felice che tu sia diventato un elemento fermo nel circoletto! il racconto è veramente toccante.

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