L'incipit della settimana

ELABORATO TESTUALE DI TOT PAROLE: "L'antico vaso andava salvato"
STRINGA AUDIOVISUALE DIGITALE PROVENIENTE DA QUALCHE SERVER: "Youtube"
RETTANGOL CARTPLASTIC CONN'IMMAGIN STAMPAT QUAS BEN:"Perdita di tempo"
Ctrl+c, Ctrl+v, STAMP-E-PORT-LE-FOGL:"Glutammati sto sodio"

lunedì 21 febbraio 2011

Il gallo rivelatore

Il seguente racconto si pone come modesto finale integrativo del racconto "Il cuore rivelatore" di E. Allan Poe.

Quella volta l'avevo sentito distintamente, era il canto di quel dannato gallo di paglia che da anni giaceva sulla mia credenza impolverata. Come avevo detto ai medici blateranti che mi tenevano in cura all'ospedale psichiatrico, io non sono pazzo, il mio udito è solo diventato più sensibile e riesco a sentire cose che altri non sentono. Il perché avessi ucciso quel vecchio avvocato lo sapete, era a causa del suo maledettissimo occhio vitreo che non riuscivo più a sopportare. La prima comparsa di questo insano potere la ebbi quando la polizia entrò rumorosamente in casa mia, chiamata da un vicino spaventato dalle urla gracchianti. In quel momento non sapevo ancora che i due tutori dell'ordine non potessero sentire quello che stavo sentendo io, il cuore di quel vecchio pulsare ancora sotto le assi scricchiolanti del pavimento. Mi portarono davanti al giudice, il quale decise che la mia condanna potesse essere la cura in manicomio fino al completo rientro delle mie facoltà mentali. Poveri stolti, mi hanno evitato la prigione e il manicomio mi ha rilasciato dopo soli tre mesi.

Quel gallo però... Il gallo non poteva cantare, era una scultura inanimata di paglia che mai avrei pensato potesse fare di più che scolorire negli anni e lasciarsi depositare la polvere. In quel momento, un esplosione di suoni iniziò nella mia testa la quale cominciò a farmi veramente male. Questo coltello di suoni mi tagliuzzava il cervello ed ogni volta che giravo lo sguardo verso un oggetto esso iniziava ad emettere un rumore. Cominciavo a sentire così tanti dolori che quasi individuai la porzione di cervello che li emetteva. Un'idea malsana si fece spazio fra tutto quel frastuono, dovevo toglierla. Aprii il cassetto della cucina e ne estrassi il rompighiaccio più lungo e affilato che possedevo, cercai davanti allo specchio di prendere la mira, ma....

In quel momento mi svegliai, capii che ero stato anestetizzato, mi trovavo nel manicomio, e ora tutto era chiaro. A seguito dell'omicidio del vecchio il giudice decise per una lobotomia, che era proprio quello che i medici stavano eseguendo su di me in quel momento. Probabilmente questo sarà l'ultimo mio pensiero logico, purtroppo però non riesco a distogliere l'attenzione dal rumore intollerabile degli oggetti di quella stanza.

UPDATE: Mi sono accorto di aver citato involontariamente la famosa scena di un meno famoso film http://www.youtube.com/watch?v=aulRoQTK5HY

7 commenti:

  1. spacca paja. Grande acquisto al circolino. Con il tuo fascino esotico meridionale da mille e una notte

    RispondiElimina
  2. Un assaggio di meridione:
    http://www.youtube.com/watch?v=ZXMPryOrMhs

    :D

    Ho aggiornato il post...

    RispondiElimina
  3. ah ah. L'idea di mettersi dopo, dare una conclusione, veramente coraggioso. Mi soffermo su questo: 'Probabilmente questo sarà l'ultimo mio pensiero logico'.. la fine della follia, del delirio è un lucido pensiero razionale. Paja: la razionalità del mediterraneo!

    RispondiElimina
  4. il video della tamurriata nerda è
    fantast-fico!!!!!!

    RispondiElimina
  5. nera non nerda... nooooooooooo!!!!

    RispondiElimina