L'incipit della settimana

ELABORATO TESTUALE DI TOT PAROLE: "L'antico vaso andava salvato"
STRINGA AUDIOVISUALE DIGITALE PROVENIENTE DA QUALCHE SERVER: "Youtube"
RETTANGOL CARTPLASTIC CONN'IMMAGIN STAMPAT QUAS BEN:"Perdita di tempo"
Ctrl+c, Ctrl+v, STAMP-E-PORT-LE-FOGL:"Glutammati sto sodio"

lunedì 28 febbraio 2011

La bellissima (e nobile) e il povero

C’era una volta in un regno, che ora difficilmente si riuscirebbe a collocare su di un’odierna cartina geografica, una principessa.
La sua bellezza e la sua bontà d’animo furono così leggendarie, che ad oggi, vengono ancora narrate e oralmente tramandate di padre in figlio.
Tale immensità, però a fatto in modo che alcuni tratti di questa persona siano andati perduti.
Perduto risulta infatti, il suo nome.
Chiaro invece è di fatto, la vicenda che lega lei al suo amato.
Di seguito la vicenda.

Quando ancora era poco più che tredicenne, la bellissima principessa fece un sogno che cambiò la sua vita.
Ella sognò di un giovane. Bellissimo e gentil d’animo.
Appena fu sveglia la giovane donna chiamò a se il pittore di corte affinche, seguendo la sua descrizione, disegnasse un ritratto, il più fedele possibile, del suo amore.
La principessa rimase chiusa nelle sue stanze con il pittore per 40 giorni, nei queli l’artista, tra i più rinomati e conosciuti dell’epoca, fece su descrizione della nobil donna, piu di 100 ritratti.
E se il secondo risultava una miglioramento rispetto al primo, cosi come il terzo sul secondo e così via, potete ben immaginare la perfezione ritrattistica del centesimo dipinto.
La principessa allora visibilmente soddisfatta ringraziato a dovere il pittore, fece eseguire quattro copie del ritratto e le diede ad altrettanti messaggeri.
I quattro messi, scelti tra i più fedeli e abili dal Re in persona, partirono per i quattro punti cardinali del mondo con la missione di trovare tale uomo entro il diciottesimo anno d’età della principessa, giorno in cui lei si sarebbe dovuta sposare.
Le quattro stafette partirono con i cavalli più veloci del regno.
Intanto gli anni passavano e l’innocente principessa aspettava.
Dopo quattro anni arrivò il primo messaggero.
Non l’aveva trovato.
Così anche il secondo e il terzo dopo pochi mesi.
Quando mancavano solo poche ore all’alba del giorno del diciottesimo compleanno della principessa, il quarto messo arrivò.
Portava un uomo con se.
Portava quell’uomo. Il frutto di anni di ricerche.
Il giovane in questione era in effetti un uomo molto bello. Era però di umilissime origini e così dedito al lavoro da non essere mai venuto a conoscenza della disperata ricerca della principessa.
Quando la mattina seguente fu portato a cospetto della donna ella scoppiò in lacrime…lo guardò e pianse per ore. Lo aveva riconosciuto, bello, gentil d’animo..poco le importava se era di umili origini e poco importava pure al Re, suo padre, il quale non vedeva sua figlia sorridere da cinque anni oramai.

La principessa disse allora al giovane uomo: “E’ una vita che ti aspetto…dentro di me è eplosa la primavera, dopo un lungo autunno che mi stava uccidendo…finalmente ritorno ad amare, a sorridere… resta con me tutta la vita, divieni Re e mio sposo.”

Lui alzò lo sguardo e i suoi occhi incrociarono le stupende perle azzurre della bellissima principessa.
Allora la sua espressione mutò. La serietà, aveva lasciato spazio ad un sorriso e per la prima volta parlò dicendo:

“No”.

7 commenti:

  1. tutte le storie dovrebbero finire così, l'amarezza della realtà.
    ciao pips. ci vediamo al mio ritono in italy! un bacio

    RispondiElimina
  2. sto racconto è scritto in due parti, la prima è desiderio, viaggio e ricerca, la seconda una parola sola....

    quel no è una scatola nel nostro cervello, quando si legge e finisce il racconto ognuno di noi apre questa scatola e ci guarda dentro....

    grande Pippo-Bass!

    RispondiElimina
  3. dolce stil novo ripiegato ad una conclusione amara e capovolta. Vince il no.[Povera principessa]. Sempre in sperimentazione il nostro Pippo! [L'altro pippo ha dato una lettura eccellente che condivido pienamente].

    RispondiElimina
  4. Grazie. Volevo solo fare il sindacalista del poverello, che magari è gay, magari già sposato, magari preferisce le brune o le ciccione....

    RispondiElimina
  5. Pippo e la sua trasposizione narrata del detto: "chi troppo vuole nulla stringe"

    RispondiElimina
  6. ma lei non voleva troppo....

    un'altra cosa che mi è venuta in mente ora....

    è bella l'immagine dell'artista che dipinge centinaia di quadri... è una metafora della ragazza che scarta i pretendenti...

    questo racconto è simbologico...

    chissa cos'altro uscira fuori dopo un'analisi ulteriore :D


    grazie Pippo Carpe Diem!
    from now that's ur name:D!

    RispondiElimina
  7. cioe' si... lei voleva troppissimo:D hahahah

    RispondiElimina