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martedì 28 febbraio 2012

La storia cambia, tra uno squillo di trombetta e l' altro.

Si sarebbe detta una grande avventura, con tanto di squilli di tromba; il premio la mano della principessa di Castiglia, il torneo combattuto il giorno 28 marzo dell' anno domini 1469.

Carne tenera, sconosciuta terra del piacere, aspettava dietro le transenne. Altro che la scoperta dell' America.

Ferdinando spiava da dietro la tenda, ove il suo fido destriero sbuffava dalle narici, emanando un fetore poco piacevole e si sarebbe detto, visti i pensieri del nostro eroe, assolutamente fuori luogo.

Capelli biondi come le spighe del grano, occhi grandi e scuri come le profumate terre della Castiglia.

Isabella sedeva dignitosa sul trono che le pareva costruito intorno, tanto granitica risultava essere la sua presenza. Il naso rotondo annusava l' aria con discreto movimento della narice destra.

La più grande organizzatrice di combattimenti di galli ruspanti della Spagna si nascondeva dietro un ventaglio di sottili ricami.

Nello spazio interno alla sua corte era usanza ormai datata radunare attorno a se le ancelle, i paggi e i cuochi di corte e dare il via alle scommesse.

L' eleganza non le si addiceva. Avrebbe sempre voluto crescere in campagna, rincorrere i cani. Pisciare tra i cavolfiori selvatici alzando di poco la gonnella.

Invidiava i contadini, spiati dalla finestra che, tornando dal lavoro, davano libero sfogo ai propri istinti. Sputando per terra ed imprecando alla maschia maniera contro i santi e le madonne. Un dito nel naso era così liberatorio, di tanto in tanto...

Ma tutto questo Ferdinando non lo sapeva. Aspettava il momento propizio per colpire al cuore l' avversario e conquistare cotanta ricchezza, magnificenza delle terre ove non tramontava mai il sole.

Ferdinando era cresciuto in Aragona, e suo padre Ferdinando il grande gli aveva insegnato ad andare a cavallo, a colpire di spada.

Un giorno- diceva F. il grande- dovrai conquistare la mano della principessa più ricca dei cinque regni, e permettere alla nostra dinastia di crescere nelle ricchezze e nel potere.

Così era ,dai secoli dei secoli.

Ogni Ferdinando si distingueva per il sangue freddo e la lealtà verso la corona, che cotanto pesava sul capo minuto tipico della dinastia D' Aragona.

Aspetto fiero e importante del viso, accompagnato ad un fisico altrettanto elegante, Ferdinando avrebbe voluto ritirarsi in un angolo e scoppiare a piangere.

Il torneo era vicino all' inizio, e a lui sarebbe toccato confrontarsi con Ramonez, il temibile principe di Valencia.

Chinarsi sul velluto del mantello di Francesco e sprofondare il viso tra i capelli e il precipizio del suo collo, era tutto ciò che avrebbe potuto alleviare il suo dolore.

Il capo delle guardie, con cui era cresciuto, portava con se il grande segreto del loro affetto, cresciuto tra il retro delle cucine e i giardini del palazzo reale.

Un affetto da soffocare, destinato a rimanere incompreso e inspiegabile. Poteva l'amore essere condiviso da un principe ed una guardia del re?



Gianfrinosse suonò la trombetta per la prima volta nella sua vita. Il che, per un semplice scudiero, rappresentava un onore; il suo nome sarebbe stato ricordato alla corte della principessa.

Un suono stridulo, sgradevole e prolungato accompagnò l' inizio del torneo. Un suono che riportò ognuno alla regale normalità.

Gianfrinosse ammirò da lontano l' aspetto vagamente altezzoso di sua maestà Isabella, esplorando la delicatezza dei tratti del suo volto.

Nello stesso momento Ferdinando uscì al galoppo dalla tenda, nell'aria di quella giovane mattina di primavera, lasciandosi alle spalle i tiepidi ricordi d' amore, correndo incontro alla rabbia e al disprezzo della sua prossima infelicità.


La fine di questo racconto la trovate su wikipedia, o su un manuale di storia moderna. Descrive un regno glorioso condiviso da Isabella e Ferdinando, coniugi per quasi trent' anni.

1 commento:

  1. :D Gianfrinosse mi sta simpatico!

    cmq devi smetterla di attentare alla virilità maschile con queste uscite, noi maschi siamo tutti d'un pezzo!

    xD

    bello il simbolo della lotta tra galli, è vero!

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