L'incipit della settimana

ELABORATO TESTUALE DI TOT PAROLE: "L'antico vaso andava salvato"
STRINGA AUDIOVISUALE DIGITALE PROVENIENTE DA QUALCHE SERVER: "Youtube"
RETTANGOL CARTPLASTIC CONN'IMMAGIN STAMPAT QUAS BEN:"Perdita di tempo"
Ctrl+c, Ctrl+v, STAMP-E-PORT-LE-FOGL:"Glutammati sto sodio"

domenica 12 febbraio 2012

Un autobus chiamato Italia - Dialogo teatrale a più voci


Autobus urbano. Linea S. Ora di traffico intensivo. Gente affrettata sale e scende dalla vettura.
Entra il controllore.

Controllore: Biglietti, biglietti!

Tutti rimangono assorti nelle proprie attività, alcuni leggono il giornale, altri guardano fuori dal finestrino pensando che il controllore così non li veda.

Controllore: Lei, signore, parlo proprio con lei. Mi faccia vedere il biglietto

Personaggio A: (con marcato accento veneto) Mi? Pensa ti, la prima volta che me inciucco e che monto sora el bus i me chiede il biglietto. Vuto vidar el bijietto? Non ghe l'ho! Elo contento? Se vedeva che el me volea far la multa. Poi son meso 'mbriago. Non son sicuro nemmeno che lu sia el controllor, vero? Sempre a mi g'ha da capitarme! Seto che son drio a tornar a casa? Che ho laorà i campi tutto el dì? E poi sa vollo, se ciacola, se suga ala briscola e se beve, non fo mia del mal a nissuni mi! Comunque se proprio vol saverla tutta, vada a vidar in fondo all'autobus. Ho visto che uno l'è entrà. Uno strano salo? G'avea il collo talmente lungo che parea che qualche d'uni ghe l'avesse tirà. Vada a vidar se quelo ha timbrà il bijetto! Vada a vidar quelo a cui el g'ha pestà el diton! L'è lì tutto incassà!

Controllore: Andrò a controllare, lei comunque prenderà la multa.

Personaggio A: Te parea! (sottovoce) Ma va in mona!

Controllore: Cosa ha detto?

Personaggio A: Ho dito che pagarò.

Controllore: Lei? Mi fa vedere il suo biglietto?

Personaggio B: (accento lombardo, con la r moscia) Uè baluba! Parla con me? Gli pare che non abbia il biglietto? Guardi che io lavoro sa? Posso permettermi il biglietto da barbone di questo autobus lercio, pieno di meridionali scrocconi. Poi sto andando a lavorare. Normale no? Dai dai, circolare!

Controllore: Guardi che non mi muovo da qui finché non me lo fa vedere.

Personaggio B: Oh, bisogna proprio essere proprio dei barboni! Son l'unico su tutto l'autobus che lo paga! Vuole vederlo? Tiè, lo guardi bene. Questo autobus quasi lo mantengo io!

Controllore: Questo biglietto è stato timbrato più di un mese fa.

Personaggio B: Beh, allora? Guardi che ho chiamato il capo della filovia e mi ha detto che potevo salire rilassato su questo autobus, che tanto conoscevo lui. Romanelli, le dice niente? Si muova, circolare! Se non vuole che la faccia licenziare.

Controllore: Non mi interessa, io le devo fare la multa.

Personaggio B: Voglio proprio vedere cosa dirà a quell'Africa che mi ha pestato il piede. Sto già chiamando il mio avvocato per vedere se ci sono gli estremi di una causa. Lo riconoscerà di sicuro! Ha una corda sul cappello, al posto del nastro.

Controllore: Lei intanto rimanga qui, poi torno a farle la multa. (girandosi verso un passeggero) Lei, si, lei. Biglietto prego!

Personaggio C: (accento toscano) Ma che stà a dire? Ma guarda questo! Io sò artista! Le sembra che l'artisti c'abbiano da pagà il biglietto? Mi pareva ci fosse una legge a riguardo. Noi siamo esonerati!

Controllore: Non credo proprio, guardi. Me lo documenti.

Personaggio C: Cos'è che c'ho da fare? Documentare che? Non si vede che so artista? L'avrà viste anche lei le mie opere d'arte!

Controllore: Non le conosco.

Personaggio C: Allora si informi. Poi sono il cugino del fratello del cognato di Pablo Picasso. Lo conosce almeno Picasso? Vorrà mica farmi la multa? Lei è proprio prevenuto contro l'arte! Guardi, ultima offerta. La invito a casa mia per una bella cecina. Dicono che sappia cucinare bene! Le piace la farinata di ceci? Le posso fare altrimenti un bel cinghialino ben innaffiato da una nostra bottiglia di vino fatta in casa. Quel puzzone l'ha visto poi? Quello che s'è seduto in fondo all'autobus? Lui viene qui e ci ruba i posti e rovina l'aria di questa vettura con il suo olezzo incredibile. Ha un tono lamentoso il tizio.

Controllore: (con tono toscano) No, lei è molto gentile ma... (schiarendo la voce e tornando a parlare normale) Non mi interessa. Che schifo fa questo autobus! Ma il biglietto l'ha pagato qualcuno? Prenderete tutti la multa!

Personaggio D: (tono straniero) Io pagato il biglietto, io rispettare regole, essere buon cittadino.

Controllore: Eccolo qua! È lei che ha pestato il piede al signore senza neanche scusarsi?

Personaggio D: Io pestato piede solo perché signore fatto lo sgambetto. Ecco biglietto. Controllare se non crede.

Controllore: Beh, effettivamente il suo biglietto è valido ed obliterato correttamente. Domani comunque ci sarà l'aumento. Se ha altri biglietti di questo tipo li dovrà buttare!

Personaggio D: Io sapevo! Unico che paga biglietto, unico che paga aumento. Io volevo prendere altro autobus. In altri autobus funziona meglio.

Controllore: Non mi interessa. Lei è su questo autobus e segue le nostre regole.

L'autobus si ferma.

Controllore: Signori, mi avete stufato! Non posso mica stare dietro a tutti! Andate via! Siamo arrivati. “RECESSIONE”. È il capolinea.

2 commenti:

  1. Non è affatto vero, anche loro lavorano in nero.
    Grande Paj!

    RispondiElimina
  2. Bello Paja! Sopratutto il finale. Comunque fare il controllore è il lavoro più filosofico della storia...un continuo porsi dubbi morali...che angoscia

    RispondiElimina