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martedì 6 marzo 2012

Giovanni e l'ignoto

Non c'è nulla da temere dall'ignoto e Giovanni, dall'alto dei suoi 8 anni, lo sapeva bene.

Lo sapeva meglio di sua mamma che, diversamente da lui, aveva paura di tutto. Sua mamma per esempio non faceva mai la spesa in un supermercato diverso dal solito perchè non sapeva se i prezzi e le cassiere del secondo sarebbero stati meglio o peggio del primo. E così continuava a comprare pane e latte nella bottega vicino casa.

Lo sapeva anche meglio di sua sorella Valeria, che non usciva mai con nessuno degli ragazzi che la invitava perchè era spaventata dall'idea che si era fatta ascoltando i racconti delle sue amiche.. ma che non era mai uscita con nessuno prima.

Giovanni non era d'accordo con il modo di vivere di sua mamma e sua sorella e quindi cercava di far capire loro che si stavano perdendo un sacco di belle cose. Giovanni argomentava dicendo che non potevano avere paura senza aver prima provato e quindi si era offerto di accompagnare sua mamma al supermercato un paio di isolati più lontano da casa.

Ma non c'era niente da fare, le due rimanevano della loro idea.

Provò allora con una dimostrazione teorica. Un giorno a pranzo prese la parola e disse:

Mamma,Valeria..c'è molto più da temere nelle cose che si conoscono che in quelle che non si conoscono. Io per esempio so bene che se mi capita di dire una parolaccia in mezzo alla gente, nessuno di quegli estranei che mi sono intorno mi sgriderà. Se invece mi capita di dire una parolaccia quando sono vicino a voi o alla maestra sono certo che mi sgriderete. Capite che non c'è da avere paura dell'ignoto? Tante volte le persone e la cose che non conosciamo ci trattano meglio di quelle che conosciamo”.

Valeria gli disse che lui era solo un bambino e che non poteva dare a lei lezioni di vita. La mamma invece reagì mettendogli una fetta di torta nel piatto.. quello era un metodo infallibile per fermare i suoi sermoni.

Giovanni però non era tipo da arrendersi facilmente. Passarono un paio di settimane e tornò all'attacco.

Disse che doveva andare da un suo compagno di classe a fare una ricerca sui Carpazi e che sua mamma avrebbe dovuto andarlo a prenderlo prima di cena. Lasciò alla signora un bigliettino con l'indirizzo e non le diede altre indicazioni. Sapeva che, per quanto l'ignoto spaventasse la sua debole madre, non avrebbe mai lasciato il suo bambino in casa di estranei oltre l'orario consentito dalla buona educazione.

Si prese su Valeria (visto che doveva affrontare l'ignoto,meglio farlo in due) e partì. Imboccò il viale e svoltò a destra,verso una quartiere nel quale non era mai stata. Prese la salita,cazzo pure la salita le toccava fare.. via Enna,no. Via Palermo,no. Ecco via Milazzo.

Scesero dalla macchina e-dato che il piccolo Giovanni non era ancora stato dotato di cellulare-si videro costrette ad entrare. Bussarono ma nessuno rispose. Provarono allora ad aprire di pochi cm la porta infilando dentro la testa e chiedendo: “E' permes..?”.

Non finirono la frase .. un grido si alzò dalla stanza : SORPRESAAAA!. La mamma e Valeria fecero un mezzo infarto ma capirono subito la ragione di tutta quella festa:Giovanni aveva spiegato loro con i fatti che non c'era da temere l'ignoto. Brindarono alla salute della paura che avevano sconfitto.

Nella stanza, però c'erano anche delle persone che le due donne non conoscevano. Chiesero a Giovanni, ma lui rispose che l'avrebbero capito di li a poco.

Passarono pochi minuti e si avvertì nella stanza un brivido di euforia. Qualcuno gridò “presto, nascondiamoci!”. Giovanni prese per mano le sue donne e le aiutò a nascondersi dietro il divano, sussurrando loro: “questo posto qui è un posto magico:è una circolo in cui ci si fanno le sorprese.. è per quello che vi ho portate. Così oltre che imparare a non avere paura dell'ignoto.. per una volta sarete anche voi l'ignoto di qualcuno!”. Sentirono bussare, non risposero e appena persona entrò scattarono tutti in piedi (mamma e Valeria comprese) urlando “AUGURI NICOOO!”.

Così si brindò anche alla salute di quel ragazzo che compiva, proprio quel giorno, una quantità ICS di anni che non diremo. Alla salute!

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