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lunedì 4 ottobre 2010

allucinazione


“Una coca. Tre birre.. ed è tutto viola.

Viola, il colore della meditazione. Quante facce storte, sono vicine..mi vogliono toccare.. sono allargate, sproporzionate, deformi. Dei gnomi giganti, delle streghe volanti .Lasciatemi in pace cazzo! Il cuore mi rimbalza tra i bottoni della giacca, fa freddo. Ho freddo. Dove sono gli altri? Dov'è quel coglione di Gibo? Vaffanculo cazzo, sono fuori anche stasera. E di nuovo il trip negativo. Forse perchè sono un'artista e gli artisti sono fottutamente dei dannati. Non sorridono come ebeti e sparano cazzate dopo le dosi, gli altri staccano, io, invece, sono ostaggio dei miei pensieri beffardi. Che sono catene, vagoni senza binari.

Queste immagini non si bloccano, sono degli elastici che mi spostano l'obiettivo, zoom avanti, zoom indietro.

I miei elettroni guerriglieri stanno danzando, prendono le figure esterne e le proiettano all'interno della mente senza le proporzioni e senza gentilezza. Elettroni vigliacchi.

Ci sono risate maligne fuori e poi echi di voci rauche.

Mi fa schifo questo posto di bruciati, quelle minigonne corte,quei catarri nel suolo.

Perchè mi sono dimenticato di amare?

Stop. Stop. Ho ancora il controllo, devo solo dormire. Cazzo.”


Con sforzi titanici Spot cercava di posizionare un piede davanti all'altro per lasciare il locale. Era chiamato Spot perchè passava ore di solitudine con la sua telecamera a fabbricare cortometraggi, e i suoi amici scambiano l'arte per pubblicità, dando così la ratio all'appellativo Spot.

“Dove stai andando Spot?” Gibo barcollando lo raggiunse.

“ A casa, coglione.”

“ Fatti un altro giro, è buona.”

“ Fottiti.”

Quando Spot se la doveva vedere con i suoi pensieri non voleva mai essere disturbato.

Dopo pochi isolati, trovò la porta di casa, calpestò i nastri nel suolo e si buttò molle nel letto.


“Perchè non è tornata ancora Mery cazzo!? E' più di una settimana che mi fa convivere con sole e schifose domande. Non torna, non torna più. Sempre brava a sbattermi in faccia la mia sindrome da peter pan, la mia autosufficienza, la mia abilità di non scegliere. Io non conosco la dimensione futura della mia realtà, io non so dirle i miei cambiamenti. Io non so rispondere alle sue pressioni intellettuali, al giro tondo delle parole. Io a volte voglio scegliere di non pensare. L'alcol e le dosi mi aiutano la maggior parte del tempo, poi mi colpiscono a tradimento dietro le spalle facendomi cadere nei vortici. Ma tutto sommato, secondo un bilancio temporale mi anestetizzano. “


L'epicentro mentale di Spot era la sua doppia natura.

Da un lato sapeva mescolarsi abilmente tra le folle agitate, masticare il chiacchericcio da bar per ore, indossare vesti camaleontiche e mettere in stand-bay il cervello. Ma d'altro lato sapeva divinamente dialogare con la sua telecamera, succhiare il fluido vitale delle persone, spalmare il suo amore nel corpo di Mery e falciare ogni forma di povertà comunicativa.

Solo che Spot molto spesso si dimenticava di parlare con sé, rallentando così la sua crescita.

Nell'infilarsi sotto il piumone Spot si trovò una pagina strappata, senz'altro un giochino di Mery. Lesse :




L'allucinazione è una falsa percezione in assenza di uno stimolo esterno reale. È spesso definita in psicopatologia 'percezione senza oggetto'. Il termine deriva dal latino hallucinere oallucinere, che significa 'vagare nella mente' ed ha nella sua radice la particella "LUX" (luce-illuminazione-percezione). Alternativamente si può far risalire al greco ἁλύσκειν, (haluskein), che significa 'scappare', "evitare" riferendosi all'interpretazione diffusa dell'allucinazione come fuga dalla realtà. In psicopatologia le allucinazioni vengono classificate fra i disturbi della percezione e sono distinte dalle allucinosi e dalle illusioni.

Spot girò il biglietto e lesse:

“Non è il momento di cercare l'oggetto della tua percezione?

O di identificare le coordinate della tua fuga?

Mentre tu ondeggi tra le allucinazioni, io bevo le illusioni che mi hai lasciato.

Chi vince? Chi perde?”



Spot decise che avrebbe pensato domani all'arte provocatoria di Mery. Gli veniva facile rimandare lo scarico del suo essere al giorno dopo, per servirsi delle nuove luci.

Intanto rollò su un'altra canna. Quella della buona notte.


1 commento:

  1. tonkiucina prosegue l'intento di perfezione raccontica. Plauso per lo sforzo di uscire da una poetica innata. Vediamo se il protagonista della prossima storia non va ad essere un artista pazzo autostoppista. Sta di fatto che ci sono i miei parabens menina, irma.

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