Uomini di coerenza,
puri d'anima e così poco mendaci,
dove fate cadere le briciole di pane,
e così i vostri utili lacci?
Le vostre tasche son piene di sicurezze gentili,
e io vigile vi osservo
accendere fuochi con pochi fiammiferi.
Le mie tonsille gonfie di muco
stringono pochi cocci di coerenza,
poco so della natura,
lei che è a voi che da la cura.
Eppure, voi uomini di seta,
a me insegnate che le stagioni,
cambiano i colori dell'albero,
ma non le sue radici.
Voi uomini di coerenza,
siete privi della polvere dei compromessi,
e avete la schiena dritta,
con le spalle drizzate,
e criniere dorate.
Uomini di coerenza,
nudi e fedeli, dove vi aggirate?
Se l'incontro con voi stordisce,
il peccato in me risale.
Uomini di coerenza,
mi dite, io dove devo andare?
Perché fuori
tutto luccica e di me non so che fare.
Se conto i passi avanti,
poi sento una spinta all'indietro,
e cosi mi muovo cinetica col pensiero,
in pochi centimetri di terreno.
Uomini di coerenza,
uscite, e saltate fuori.
Qui c'è una massa capovolta di colore,
che si aggredisce e poi s'ama,
così in continuazione.
Più il conto dell'oste arriva,
più il mondo alza il suo sipario,
e chi assieme a me rimane?
ditemelo uomini di coerenza!
Sussurrate i loro nomi
con flauti e poi ditemi parole.
Qui nel frattempo
io tra il miele
rimango in immersione.
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