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martedì 2 novembre 2010

Sayonara papà

“Sayonara è la settima parola più usata al mondo. Assolutamente assolutamente..Non credo che a Tampa sentiranno la sua mancanza…assolutamente.”
“Cazzo papà sei proprio andato…pronto???papààà!! mi senti è pronto in tavola!”
“Lettere di Abelardo ed Eloisa…Si si Herman Hesse…Peter Camenzind..no no è Abelardo stesso fatemi controllare illustri colleghi..”
“Dai non essere così duro con lui…dai papà vieni…”
“Loretta si si scusa…lo so ma dovevo sposare A-anna ti ricordi?”
“ Sono tua figlia Giovanna, papà…dai di qua bravo, andiamo a tavola”
“Nostro padre è perso fottuto cazzo, non so nemmeno perchè torno ogni anno..con tutto il lavoro che ho da sbrigare…”
“Non tirare in ballo il lavoro…tu sei tutto l’anno in Germania…la mamma è morta. Ci sono solo io…la mia vita è prendermi cura di lui.”
“Non farmi sentire in colpa…è il mio lavoro! E comunque ogni fottuto anno sono qui no? quindi non rompermi le palle”
“Non bisogna urlare questa è una biblioteca…prendete un buon libro…due? Forse? Si il regolamento lo permette…io andrò per mare…”
“Ma stai zitto un attimo…madonna! Spero di morire prima di diventare così idiota…cazzo papà possibile? Sempre peggio…”
“Shh,dai…papa guarda…minestra con il pomodoro con la pastina, anche se il dottore te l’ aveva vietata…ma per il tuo compleanno…sei contento?”
“Contento di che? potrebbe mangiare merda dalla mattina alla sera..perso com’è…”
“Figlio…”
Un momento di lucidà, un flash, una luce, uno spiraglio…Giosuè Sartori, 93 anni oggi, ex professore illustre in diverse università di prestigio, cerca di aggrapparsi a questo attimo…La sensazione è come quella di riemergere dopo un’apnea al limite dell’implosione polmonare e trovarsi aggrappati ad una boa in mezzo all’oceano in tempesta.
Il vento ti schiaccia.
Le onde non ti fanno respirare.
Le profondità dell’oceano ti richiamano.
Non c’è equilibrio, non c’è un punto d’appoggio…L’impeto delle acque che ti sballotta in tutte le direzioni… Solo un momento di debolezza…e l’oceano ti riprenderà…quindi lotta. Con tutto il tuo corpo.
Così Giosuè, combatte. Finalmente vede dai suoi occhi. Capisce…distingue allucinazione da realtà..sente il delirio con cui vive ogni ora del giorno e della notte che lo rincorre per riprenderlo…sente la pressione di situazioni e personaggi paradossali che lo desiderano, per giocare e parlare con lui. Persone che sono morte e persone che non sono mai esistite…scenari e situazioni che cambiano in maniera paradossale e assurda…un carosello onirico di psichedelia, un carnevale di follia e delirio amaro..incontrollabile, ingestibile e pronto a travolgerlo. Vuole scappare da tutto questo…vuole sfruttare questa finestra di lucidità prima che si chiuda..si aggrappa alla boa in mezzo all’oceano..si aggrappa a quell “figlio”..mentre, per le gambe, lo tirano verso l’oscurità le sue allucinazioni…
“figlio…”
Ce la può fare.
“…devi capire..io…per me 5, sul numero 7. Boston? Qualcuno dovrà occuparsene. Sono molte ore di volo..Avete un servizio arretrati?Loretta?”
“sei proprio andato papà…”

9 commenti:

  1. che triste storia... ci avevo proprio creduto che ce l'avrebbe fatta, anche solo per dire una parola..uffi

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  2. mi sono sempre chiesto come sta un pazzo... se si rende conto o meno...
    è un peccato che resti scritto, è da parlare quello che scrivi...

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  3. io lo so come si sente un matto...

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  4. Alla fine i matti sono matti perchè apparentemente sono in minoranza. Sarebbe stra fico provare a immaginarsi una città-matta doce l'ordine è invertito; dove la maggioranza è matta e non corrotta. Cazzo! Quest'idea me la gioco per il prossimo racconto.

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  5. in una città ipotetica dove i matti fossero la maggioranza, la minoranza sana sarebbe considerata matta...

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  6. Londra è una città basata sul un 'matto organizzato'. A parer mio, chiaramente.
    Si, giuli: ovviamente hai ragione. Ma quello che pensavo io non è tanto sulla definizione di uno o dell'altro; era poter immaginarsi che tipo di leggi possono uscire da un governo 'matto' (matto come i più intendono attualmente). Non so: il presidente della repubblica potrebbe essere un nano da giardino, al posto di dare un numero alla legge dare dei colori (perchè i matti vedono tanti tanti colori) e dare al nome dei partiti il nome di un fiore. A no. quello c'è già

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  7. Matto sarebbe un posto in cui ci sono solo i matti. ma vi immaginate? nemmeno un sano. Solo folli schizzati, delirio e pazzia. Basterebbe un giorno per fare qualunque cosa. Cioè potrebbe scoppiare una guerra in un giorno, ma finire quello seguente. I matti fioi vatti a fidare.

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  8. carosello onirico si psichedelia .. mi piace mi piace.. anche il mondo di matti.. si si

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